[SUONI] [MUSICA] [MUSICA] Salve a tutti e bentornati. Ora sappiamo che dall'età del bronzo il Lazio è occupato da una rete di piccoli villaggi, che si allineavano lungo la valle del Tevere, nella pianura lungo la costa e nella parte interna della regione. Gli antichi ricordavano in epoca molto antica ed in quest'area una federazione di "populi", una parola in latino che significa "gruppo di uomini". Questi "populi" erano trenta e partecipavano tutti insieme una volta l'anno ad un rito sacro che avveniva in un santuario che era al centro di questo sistema. L'insediamento più vicino al santuario si chiamava Albalonga e probabilmente era l'insediamento più importante di questa rete, tant'è vero che i "populi" non si chiamano "Latini" ancora ma si chiamano "Albenses", proprio dal nome di Albalonga. In questa fase il Tevere segna il confine settentrionale della federazione di questi "populi", ma il sito di Roma appare già particolare. Lungo il fiume, presso un guado, non un solo "populus" vive, ma tre, come non succede in nessun'altra parte di questa area: il Palatino è parte di uno di questi tre rioni o distretti. Siamo sul Palatino ora: è un posto meraviglioso per capire visivamente l'area dove si è sviluppato l'insediamento di Roma, dalla riva destra del Tevere, il Gianicolo, il Campidoglio alle mie spalle, il Quirinale, il Viminale a sinistra, e gli altri colli davanti a me. Il più antico insediamento di Roma dall'Età del Bronzo è attestato archeologicamente al Campidoglio e da lì piano piano si espanse giù nella valle del Foro e risalì piano piano sulla pendice del Palatino. L'insediamento di Roma si è sviluppato su delle alture, i famosi colli, ma questi colli avevano altri nomi. Alcuni si chiamavano "colli", come il Quirinale, il Viminale, altri si chiamavano "montes": il Palatino stesso, il Celio, l'Esquilino e la Velia. Gli antichi ricordavano che i più antichi abitanti sul sito di Roma però non erano uomini ma dei. Giano, un dio terribile con due facce, occupava secondo loro la riva destra del Tevere ed il Gianicolo, e Saturno, il dio con la falce, occupava il Campidoglio. Da un punto di vista archeologico i frammenti più antichi che noi abbiamo si datano all'età del bronzo, ancora una volta, e sono stati raccolti sul Campidoglio come questi, o questi sulla cima settentrionale dello stesso colle, o questi ancora alla base, qui. Oltre questi frammenti dell'abitato non conosciamo molto altro. Abbiamo delle tombe, come questa, al Palatino, o questa, alla pendice della Velia, o queste ancora alla base, qui, dove le altre tombe vanno ad unirsi lungo i limiti di questa valle. Con il passaggio all'età del ferro la forma dei vasi cambia, gli oggetti cambiano, ma il sistema apparentemente sembra restare lo stesso: le stesse necropoli sono in uso, gli stessi luoghi sono abitati. Però possiamo immaginare ora non più tre gruppi che vivono nello stesso sito, ma solo due comunità, probabilmente una occupava le alture di Roma chiamate "montes" (in rosso nella pianta) e un'altra le alture di Roma chiamate "colles" (in giallo nella pianta). Questi due insediamenti molto vicini, tangenti l'uno all'altro, però che dobbiamo immaginare indipendenti, erano circondati da un'organizzazione di aree esterne, che si chiamavano "pagi", i distretti in campagna. Diamo un'occhiata in questa fase però a cosa avviene in questo punto della Velia, dove un'area abbastanza ampia è stata indagata. Una necropoli, che nasce alla fine dell'epoca del bronzo e continua nell'età del ferro. Vediamo in questa pianta, abbiamo numerose tombe ad incinerazione, ad inumazione, di bambini e di adulti. Mano a mano che ci addentriamo nell'età del ferro (vedete qui) le tombe diminuiscono, le tombe di adulti spariscono e restano soltanto tombe di bambini. E' successo che le necropoli si sono spostate in periferia molto lontano dal centro: questa è la necropoli della Velia, che si sposta sull'Esquilino. L'abitato si è esteso. In estrema sintesi quindi, possiamo ricostruire così l'evoluzione dell'abitato sul sito di Roma sulla base dei dati archeologici. La parte più antica ad essere occupata è la cima meridionale al Campidoglio, con l'età del bronzo avanzata, nella seconda metà del millennio, l'insediamento si estende intorno a questa valle e al Palatino e così resta per l'età del bronzo finale e la prima epoca del ferro, quando poi invece le necropoli si spostano e l'abitato si allarga. E' nato un insediamento nuovo, unificato. "Montes" e "colles" mantengono i nomi diversi ma costituiscono un abitato solo: per la prima volta l'insediamento sul sito di Roma è unificato, e sempre circondato dalla sua area, che possiamo ricostruire di un miglio circa all'esterno dell'insediamento di "pagi". L'interno dell'insediamento in questa fase è diviso in 27 rioni, che in latino si chiamano "curiae", altro nome che significa "gruppo di uomini", ed il Palatino in questa fase è una parte periferica dell'abitato. Diamo ora un'occhiata ai dati archeologici che sono stati raccolti su questo monte. [SUONI]